Articolo inerente il “Backdraft” su Antincendio 7/2018

L’Ing. Maria Lappano, analista di rischio di incidente rilevante ed esperto di ingegneria della sicurezza antincendio, firma sul numero di Luglio 2018 della rivista Antincendio un articolo inerente il fenomeno del backdraft avente titolo: “Il ‘Backdraft’: una dinamica incidentale tanto complessa quanto affascinante e drammatica”.

Di seguito si riporta l’abstract dell’articolo:
“In caso di sviluppo di incendio all’interno di un compartimento, il pennacchio di fumi caldi crea un richiamo di aria fresca dall’interno ed eventualmente successivamente dall’esterno del compartimento stesso per poter sostenere l’incendio e far crescere lo stesso fino a che saranno disponibili prodotti combustibili nell’ambiente di riferimento. Nella condizione in cui vi sia carenza di ossigeno nel compartimento ed esso venga utilizzato nel fenomeno della combustione più velocemente di quanto possa essere ripristinato, si osserverà una riduzione della concentrazione di ossigeno, generalmente accompagnata da un proporzionale innalzamento della temperatura. Via via che la concentrazione di ossigeno diminuirà, le fiamme inizieranno a spegnersi senza tuttavia bloccare lo sviluppo di prodotti di combustione tra cui anche gas infiammabili. In relazione alle dimensioni del compartimento ed alla potenza dell’incendio instauratosi, si genererà un quantitativo di prodotti combustibili gassosi che tenderà a diffondersi per tutto l’ambiente utile. Tali condizioni saranno pertanto molto suscettibili ad un eventuale nuovo apporto di ossigeno per riprendere vita e creare una miscela che potrebbe infiammarsi con estrema velocità con conseguenze letali: dando origine al cosiddetto “Backdraft”. Il “Backdraft” possiede una vera e propria forza esplosiva; per dare un’idea della sua potenza, basti pensare che potrebbe determinare il collasso di vetri e pareti. La forza esplosiva di un Backdraft è il risultato del quantitativo di gas sovrariscaldati e di ossigeno presenti nell’ambiente. Tale fenomeno è, infatti, causato dall’immissione di aria fresca (ossigeno) in un incendio latente (gas sovra-riscaldati), che permette, per velocità e rimescolamento, ai gas caldi dell’incendio di entrare nel loro campo di infiammabilità ed incendiarsi con forza esplosiva“.
A questo indirizzo è possibile scaricare la prima pagina dello stesso.