Gli impianti oggetto di studio sono tra i più grandi d’Italia per il volume di metri cubi di acque fognarie trattate.
Per la tipologia di sostanze presenti e trattamenti impiantistici sono presenti aree classificate a rischio esplosione dovute alla presenza di:
gas infiammabili
- biometano generato dalla fermentazione dei liquami stessi;
- gas metano della linea di alimentazione della caldaia di riscaldamento olio diatermico utilizzato per il funzionamento degli essiccatori;
- olio diatermico (per le caratteristiche fisico-chimiche e le condizioni operative rappresenta una possibile sorgente nella fase di evaporazione dall’eventuale pozza liquida derivante da perdita da flangia);
- idrogeno sviluppato nella fase di carica delle batterie dei mezzi elettrici (carrello elevatore, transpallet e lavasciuga pavimenti);
polveri combustibili
- il fango essiccato, prodotto del processo di essiccamento termico dei fanghi disidratati, le cui analisi fisico-chimiche hanno rilevato caratteristiche tali da non poter ritenere trascurabile il rischio di atmosfere esplosive generate dalla loro presenza.