Valutazione dei rischi naturali e Na-Tech

La valutazione degli effetti di eventi naturali (detti Na-Tech ovvero dall’inglese Natural Hazards Triggering Technological Accidents) su impianti a Rischio di Incidente Rilevante (RIR) è una questione di estrema problematicità derivante sia dalla complessità dei contesti da analizzare, sia dalla scarsità normativa sull’argomento in particolare per quanto attiene gli impianti ad elevata complessità impiantistica e strutturale.

Nelle attività di analisi del rischio, oltre alle strutture portanti e ai fabbricati edili, sono presenti apparecchiature industriali e utilities che a loro volta processano e/o contengono sostanze pericolose, e che costituiscono un aggravio del rischio in caso di coinvolgimento in incidente.

L’analisi storica di incidenti Na-Tech dimostra come l’occorrenza di eventi naturali, quali ad esempio i terremoti, ha portato al danneggiamento di apparecchiature per uso industriale e al conseguente rilascio di sostanze pericolose, provocando esplosioni, incendi e dispersioni tossiche in atmosfera, con conseguenze molto gravi.

In generale, oltre ai terremoti, altri eventi naturali quali ad esempio tsunami, alluvioni, frane, eruzioni vulcaniche e fulmini, possono costituire una potenziale causa di incidente rilevante e di amplificazione del rischio, in quanto comportano:

  • un incremento della frequenza annuale di accadimento degli eventi incidentali;
  • un’estensione delle aree di danno dovuta alla concomitanza di accadimenti di diversi eventi e all’inutilizzo dei presidi di mitigazione.

Dal punto di vista operativo, le analisi TECSA sono focalizzate sullo studio della Pericolosità e della Vulnerabilità, secondo diversi livelli di approfondimento, in funzione della scala del campione da analizzare e degli obiettivi da raggiungere.

Per la valutazione del Rischio si propone un approccio quantitativo, con risultato in forma probabilistica o deterministica, adatto a valutazioni di vulnerabilità su media scala, che permette di valutare il livello di prestazione atteso, al variare di un parametro sintetico rappresentativo dell’evento naturale (altezza dell’acqua o velocità del vento), da confrontarsi con soglie di danneggiamento rappresentate da funzioni di fragilità empiriche.

Tale approccio di lavoro, consolidato in normativa internazionale e letteratura per la vulnerabilità di impianti RIR, costituisce un giusto compromesso per analisi di vulnerabilità nell’ambito di stabilimenti industriali, in quanto:

  • consente di ottenere risultati sufficientemente affidabili per l’utilizzo nell’analisi di Rischio in quanto derivanti da trattazioni rigorose e non da criteri osservazionali;
  • consente la verifica di realtà di estrema complessità difficilmente indagabili in maniera analitica a causa della vastità degli elementi e della multidisciplinarità richiesta;
  • consente di ottenere dei risultati in forma probabilistica, e pertanto idonei all’implementazione di analisi di rischio industriale;

In linea generale, esistono diverse metodologie atte all’analisi della Pericolosità, la scelta delle quali dipende dalle caratteristiche fisiche territoriali ed ambientali, e dalle disponibilità dei dati di riferimento.

La scelta della metodologia di lavoro viene effettuata nel rispetto di quelle che sono le caratteristiche fisiografiche del territorio e le condizioni di pericolosità vengono definite valutando il grado e l’affidabilità delle informazioni necessarie per la conduzione delle attività in oggetto. Sulla base di tali informazioni, è possibile definire il livello di approfondimento caratterizzante lo studio di individuazione della pericolosità, in base al tipo di approccio più o meno deterministico adottato. In particolare:

  • un livello base, che comprende analisi speditive mediante utilizzo di metodi storico inventariali e geomorfologici;
  • un livello avanzato in relazione al valore degli elementi presenti nelle aree di riferimento e potenzialmente esposti ai fenomeni naturali pericolosi.

Tecsa S.r.l. ha proceduto per una serie significativa di clienti aventi siti su tutto il territorio nazionale ad effettuare analisi di vulnerabilità sismica e verifica strutturale delle strutture rispetto agli eventi sismici. Tra questi la maggior parte delle raffinerie italiane e numerosi siti industriali soggetti alla normativa di prevenzione degli incidenti rilevanti (ricordando che il D.Lgs. 105/2015, recepimento della Direttiva Seveso III, di fatto pone l’accento sulla necessità di valutare gli eventi incidentali industriali generati a partire da eventi naturali, tra cui il sisma). Nell’ambito di tali attività Tecsa S.r.l., congiuntamente con il Politecnico di Torino, ha messo a punto una metodologia speditiva di indagine della vulnerabilità sismica che pone in relazione gli eventi rilevanti in potenza che si possono manifestare a seguito di un evento sismico con la vulnerabilità vera e propria delle strutture data la loro condizione effettiva. Tale metodo consente di addivenire ad una prioritizzazione degli approfondimenti da condursi in ottemperanza alla legge antisismica nazionale secondo i metodi previsti dalle NTC di riferimento ed è fondato sulle risultanze dell’analisi di rischio di incidente rilevante, sull’applicazione dell’analisi LOPA (AIChE) per alcuni scenari incidentali, sul giudizio esperto e su di una serie di calcolazioni semplificate condotte a partire da modelli semplificati di strutture assimilabili agli items oggetto di studio sviluppati con tecniche FEM. Tale importante esperienza ha portato anche alla stesura di una serie di articoli scientifici su riviste di interesse sovranazionale.